Si compie in cattedrale la parabola dell'ex carabiniere oggi sacerdote

TERAMO – Nella Cattedrale di Teramo si è compiuta la bella parabola di Luca Torresi, l’ex carabiniere di 42 anni teramano che ha abbandonato la divisa dell’Arma per indossare l’abito talare. Il diacono è stato ordinato sacerdote dal vescovo Michele Seccia, portando a compimento un percorso di formazione cominciato circa dieci anni fa quando decise di avviare una pur brillante carriera militare nei carabinieri – nel Raggruppamento investigazioni scientifiche (Ris) in particolare -, colpito da un pellegrinaggio che modificò dentro di lui il vivere la messa e pregare. Come di recente dichiarato da lui stesso in una intervista, Luca Torresi ha inseguito nella fede «qualcosa per cui valesse davvero la pena di spendersi» e della ansiosa ricerca cominciata allora di un suo ispiratore spirituale, don Fabrizio, colui che poi ne fece maturare in lui la vocazione. Don Luca ha frequentato l’Almo Collegio Capranica e la Pontificia università Gregoriana di Roma fino a raggiungere il diaconato a settembre dell’anno scorso. E’ stato allora che il vescovo Seccia gli ha proposto di vivere l’ultima fase della sua formazione in affiancamento a un sacerdote missionario in Brasile, ultimo passaggio prima della ordinazione sacerdotale di oggi nella stessa chiesa dove da ragazzino, serviva la messa come chierichetto senza immaginare che sarebbe tornato, ormai adulto, davanti a quell’altare per consacrare la sua vita al ministero pastorale. Alla cerimonia c’era molta gente, amici, conoscenti e famigliari che hanno condiviso con don Luca questo percorso spirituale. E da domani già al lavoro nel suo nuovo ruolo di responsabilità clericale: la celebrazione della prima messa, alle 10.30. nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a San Nicolò. Nel corso della celebrazione solenne, il vescovo ha ordinato al rango di diacono anche un giovane africano della Repubblica Democratica del Congo, Adelard Hatevivuya, benedettino nel monastero dello Spirito Santo a Giulianova.